giovedì 24 maggio 2012

Luoghi del Tagliare

Al giorno d'oggi molti sono i luoghi dedicati al TAGLIO. eccome alcuni esempi, innanzi tuttouna piccola evoluzione dell'arte della falegnameria
come era ieri:
come è oggi:






fabbrica di lamiere:


Fabbrica per il taglio con il laser:


Cucina: (quale posto migliore per tagliare di una cucina)












Un luogo mitico:


Oltre questi luoghi il tagliare è presente in molti altri luoghi, per esempio Berlino che fino al 1990 era tagliata in 2 da un muro, come tutt'ora accade a nicosia, divisa a metà da un muro sorvegliato dai militari. inoltre possiamo aggiungere l'isola di Cipro, virtualmente divisa in 2 da le due popolazione che la abitano, ovvero turchi e ciprioti. 

mercoledì 23 maggio 2012

Il Tagliare nei tempi


Il verbo tagliare e le azioni ad esso collegate sono state spesso soggette nell'arco del tempo a notevoli cambiamenti e migliorie. l'azione in se del tagliare è una delle fondamentali per la crescita e l'evoluzione dei primi uomini sulla terra, infatti essi avevano imparato come delle pietre affilate fossero così importanti, sopratutto per la caccia, per spellare gli animali, per incidere o per ricavarsi oggetti dal legno. si può quindi dire che questa azione ha origini molto antiche.




Appena furono creati i primi villaggi e in seguito con la formazione di popolazioni sedentarie alcuni tendevano a specializzarsi nel tagliare, per esempio per cacciare o per tagliare alberi in modo da potersi riscaldare. Fu cosi che le rudimentali pietre affilate vennero migliorate, grazie ad una abilità migliore e soprattutto alla scoperta dei primi metalli come il rame, bronzo e in seguito il ferro. questo permise di si creare armi piu potenti, come per esempio le spade e lance, spesso in una guerra a quel tempo chi possedeva armi migliori era molto facilitato a vincere, in quanto per esempio il ferro è molto piu resistente del rame, oppure le prime rudimentali seghe o asce per tagliare. nacque la figura del taglialegna come mestiere e dell'artigiano, in grado di creare oggetti per la vita quotidiana intagliando.



Durante il periodo medievale non ci furono grandi cambiamenti per quanto riguarda gli "oggetti del tagliare", certamente furono migliorati e potenziati ma non ci fu una scoperta in grado di cambiare radicalmente la vita delle persone. Furono piuttosto sviluppate nuove tecniche, per esempio nacque la chirurgia, intesa come il tagliare applicata alla medicina. tramite piccoli coltelli e altri strumenti come quelli della figura qui sotto fu possibile iniziare ad operare le persone cercando di tagliare via le parti ormai danneggiate del corpo. Dai piu rudimentali oggetti vennero creati aratri, rastrelli e pale per semplificare il lavoro agli agricoltori. E infine iniziò a diventare cosa comune la tortura, in cui oggetti come coltelli, spade e aghi erano molto usati.
sempre nell'ambito delle migliorie si sviluppo sempre di piu di più l'artigianato delle armi, in particolare delle spade. 


Fu dopo la prima rivoluzione industriale e la conseguente creazione dei primi motori che si ebbe un exploit incredibile di nuovi mezzi per tagliare. la più importante permise di trasformare una normale sega in una motosega, cosa che aiutò gli utilizzatori di quest'ultima di diminuire notevolmente la fatica. Grazie anche alle industrie si iniziò a creare oggetti taglianti su scala mondiale, diminuendo la manodopera rispetto agli artigiani e permettendo cosi che questi strumenti diventarono sempre piu comuni.


in seguito vennero sviluppate tecniche relative al tagliare molto complesse ma allo stesso tempo utili, come per esempio il taglio al laser  per definire i contorni o tagliare metalli molto duri, oppure il taglio al plasma per le pietre preziose o la continua ricerca di materiali piu duri e resistenti in modo da creare oggetti sempre migliori, un esempio è l'evoluzione che investe il mondo della cucina con la creazione di coltelli di ceramica, molto piu delicati di quelli di metallo ma in grado di tagliare con facilità senza mai perdere l'affilatura.





lunedì 14 maggio 2012

Narrazioni

Nelle canzoni:
"Cut in the middle" di HELLOWEEN


"ti taglio la gola" Vasco Rossi



"Dammi una lametta che mi taglio le vene" Donatella Rettore



Nel cinema:
X-Men le origini - Wolverine (X-Men Origins: Wolverine) è un film del 2009 diretto da Gavin Hood, dedicato a Wolverine, supereroe dei fumetti della Marvel Comics.


Guerre stellari (Star Wars Episode IV: A New Hope) è un film del 1977 diretto da George Lucas. È il primo film in ordine di produzione (e quarto in ordine cronologico) della fortunata saga fantascientifica di Guerre stellari ideata da George Lucas.
questa è la scena finale, il famoso combattimento con le spade laser


Zorro, chiamata anche La spada di Zorro (titolo originale: Zorro), è una serie televisiva statunitense prodotta dalla Disney, trasmessa fra il1957 e il 1959; la serie è basata sul noto personaggio letterario Zorro.


Nelle pubblicità:

La nuova frontiera dei coltelli da cucina fatti interamente di ceramica


Chef Tony & Miracle Blade III serie perfetta




Narrazioni


Nelle fiabe:
ecco qui sotto la favola per intero, ne riporto un piccolo estratto poiché è molto lunga ma molto interessante.
Il passero dalla lingua tagliata
Tanto tanto tempo fa, nel cuore di una alta montagna, viveva una vecchia coppia. Essi vivevano in pace e armonia, nonostante le differenze di carattere; il vecchio, infatti, era un uomo onesto e buono, mentre la moglie, cupida e attaccabrighe, litigava con tutti quelli che incontrava.
Un giorno il vecchio stava seduto sulla veranda, come d'abitudine, quando vide volare verso di lui un passerotto, braccato in volo da un grosso corvo nero. Il povero uccellino gridava per la paura, e l'uccellaccio nero, che lo cacciava per mangiarselo, gli volava dietro sbattendo le ali e allungando il becco. Il vecchio, allora, si alzò di scatto e come il corvo gli fu a tiro, gli diede una bella botta e lo mise in fuga; quello emise un grido arrabbiato e volò via. E così l'uccellino, liberato dal suo nemico, se ne stette rifugiato nelle mani del vecchio, il quale se lo portò in casa. L'uccelletto sbattè le ali, e l'uomo lo rassicurò che era al sicuro; ma siccome sentiva che il suo cuoricino batteva forte, lo mise in una gabbietta, dove l'uccelletto riprese coraggio e tornò a cinguettare e a saltellare. Il buon vecchio, che amava molto gli animali, da quel giorno ogni mattina gli apriva lo sportello della gabbia di modo che il passerotto potesse svolazzare libero all'aria aperta, ma non appena si sentiva minacciato da qualche bestia feroce come gatti o topi, istantaneamente tornava a rifugiarsi dentro, perché lì sapeva che sarebbe stato al sicuro. [...]


Nella Letteratura:
Orlando furioso di Ariosto
Nell'episodio relativo a Guglielmo da Burnich, un gigantesco guerriero inglese, il poeta fa notare, con una punta di nera ironia, come in seguito al taglio della testa le dimensioni dell'eroe si siano fatte simili a quelle di molti altri combattenti. A decapitare Guglielmo è Dardinello, uno dei tanti re mori, che subito dopo riserva identica fine a un altro nemico, Aramone di Cornovaglia. Queste vicende sono narrate nel canto XVIII del poema.


Al re Agramante viene tagliata la testa, colui era il re dei mori e il loro massimo condottiero, ad opera di Orlando , al termine di un estenuante duello. L'episodio è narrato nel canto XLII.


Divina Commedia:
Quello di Bertram dal Bornio  (Inferno canto XXVIII) costituisce un caso insolito in letteratura di anima condannata alla pena del taglio della testa. Per aver seminato zizzania tra i membri della famiglia reale inglese, lo spirito del poeta provenzale viene collocato nella nona bolgia infernale, dove è costretto a errare per l'eternità reggendo in mano la propria testa.


Verga: novella "cos'è il re"

cos'è il re, novella completa
"La Regina, lei, badava a chiacchierare con un'altra signora che le avevano messa in lettiga per ingannare il tempo, in un linguaggio che nessuno ci capiva una maledetta; guardava la campagna cogli occhi azzurri come il fiore del lino e appoggiava allo sportello una mano così piccina che pareva fatta apposta per non aver nulla da fare; che non valeva la pena di riempire d'orzo le mule per portare quella miseria, Regina tal quale era! Ma ella poteva far tagliare il collo alla gente con una sola parola, così piccola com'era, e le mule che non avevano giudizio con quel carico leggiero, e tutto quell'orzo che avevano nella pancia, provavano una gran tentazione di mettersi a saltare e ballare per la strada, e di far tagliare la testa a compare Cosimo."

Nei fumetti:
una delle piu grandi e senza dubbio uan delle piu famose case e ditrici di fumetti, la Marvel, ha inventanto un personaggio il cui potere offensivo è proprio legato al tagliare, questo personaggio si chiama Wolverine
Wolverine ha un fattore rigenerante, sia fisico che mentale, sensi e istinti paragonabili a quelli degli animali, potenza e agilità felina, tre artigli ossei che può estrarre a comando dal dorso di ogni mano e che, come il suo scheletro, sono ricoperti di adamantio che li rende e lo rendono praticamente indistruttibile e in grado di tagliare con facilità ogni tipo di oggetto.

Roronoa Zoro: personggio preso dal manga One Piece, Nei combattimenti, utilizza tre spade, tenendone due in mano ed una fra i denti. sono considerate le spade più taglienti di  tutto il manga.











Miti orientali e occidentali


Mito occidentale: mito di Bran
Bran è un dio-eroe solare che perde la Caldaia della Rinascita: se questa è il simbolo della trasformazione e della germinazione, non ne possono che venire la desolazione e la sterilità della terra. La ferita ad un piede, e comunque ad un arto della parte inferiore del corpo, è simbolo di quelle forze istintive elementari che devono essere sublimate e convogliate verso un controllo spirituale. Dopo infatti che a Bran viene tagliata la testa, questa mantiene la capacità di parlare e guida i compagni verso un’isola misteriosa, dove si trattengono per otto anni nel godimento di una gioia totale. Solo quando uno di questi apre una porta ubicata ad Occidente (la caduta del Sole, prima della notte), torna loro la memoria e la consapevolezza della mortalità. Si può dunque pensare che abbiano sperimentato l’Aldilà, come tutti gli eroi della tradizione celtica, Artù compreso, perché ne ricavino la consapevolezza di una meta nella “cerca” terrena.


Mito orientale:
Susanoo, esiliato dal Cielo, giunse nella provincia di Izumo. Dopo poco tempo incontrò un uomo anziano e sua moglie, piangenti assieme alla loro figlia. L'anziana coppia spiegò che avevano all'inizio otto figlie, che furono divorate però una ad una, ogni anno, dal drago chiamato Yamata-no-Orochi. Il terribile drago aveva otto teste ed otto code. Ed ora, Kusinada era l'ultima rimasta delle otto figlie.
Susanoo, che ben conosceva la relazione della coppia con la dea del sole Amaterasu, sua sorella, offrì loro il suo aiuto in cambio della mano della loro magnifica figlia. I genitori accettarono e Susanoo trasformò Kushinada in un pettine, nascondendola in modo sicuro fra i suoi capelli. Ordinò poi che fosse costruita una staccionata attorno alla casa, con otto cancelli, otto tavoli ad ogni cancello, ed otto fiaschi su ogni tavolo, ognuno riempito con vino di riso fermentato otto volte.
Orochi arrivò, e fu attirato dal vino; lo bevve, e con suo stupore fu ucciso da Susanoo. Un fiume vicino divenne rosso per il sangue del drago ucciso. Mentre Susanoo tagliava il drago a pezzettini, trovò all'interno di una delle code un'eccezionale spada, che il dio non era stato in grado di tagliare con la sua. La spada venne successivamente portata da Amaterasu, e venne chiamata Ame no Murakumo no Tsurugi.

mercoledì 9 maggio 2012

Mitologia del verbo tagliare, Grecia

MITOLOGIA GRECA
Nodo Gordiano
La tradizione leggendaria risale a un tempo in cui i Frigi erano privi di un legittimo re. L'oracolo di Telmisso, antica capitale della Frigia, predisse che il primo uomo ad entrare in città su un carro trainato da buoi sarebbe diventato il loro re. Il primo ad entrare in città guidando un carro trascinato da buoi, fu Gordio, un misero contadino, che, in conformità all'oracolo, fu nominato re dai sacerdoti. Questo era stato previsto in altro modo mediante un segno degli dei, ovvero un'aquila atterrata sul carro. In ringraziamento, suo figlio Mida dedicò il carro  alla divinità frigia Sabazio(che i Greci identificavano con Zeus) e lo legò inoltre a un palo, o ne assicurò la stanga con un intricato nodo di corteccia di corniolo. Il carro era ancora nel palazzo di Gordio appartenuto ai re di Frigia quando vi giunse Alessandro, nel IV secolo a.C., epoca in cui la Frigia era stata ridotta a satrapia dell'impero persiano.
Nel 333 a.C., mentre svernava nella città, Alessandro provò a sciogliere il nodo. Non riuscendo a venirne a capo, per scioglierlo, lo tagliò a metà con un colpo della sua spada, ottenendo comunque lo scopo, con la cosiddetta soluzione alessandrina. Tagliato il nodo, i suoi biografi affermano retrospettivamente l'esistenza di una predizione oracolare secondo cui, chi fosse riuscito a sciogliere il nodo, avrebbe avuto il potere sull'Asia.
Plutarco mette in discussione la pretesa secondo cui Alessandro avrebbe tagliato il nodo con un colpo di spada, e riferisce che, secondo Aristobulo di Cassandra, Alessandro lo avrebbe sfilato dalla staffa del carro, piuttosto che tagliato. Ad ogni modo, Alessandro andò alla conquista dell'Asia, fino al'Indo e all'Oxus, facendo, così, avverare la profezia.

Profezia delle Parche
Le Parche (in latino Parcae), nella mitologia romana, sono il corrispettivo delle Moire greche.
In origine si trattava di una divinità singola, Parca, dea tutelare della nascita. Successivamente le furono aggiunte Nona e Decima, che presiedevano agli ultimi mesi di gravidanza.
Figlie di Zeus e Temi, la Giustizia. Esse stabilivano il destino degli uomini. In arte e in poesia erano raffigurate come vecchie tessitrici scorbutiche o come oscure fanciulle.
In un secondo momento furono assimilate alle Moire (Cloto, Lachesi ed Atropo) e divennero le divinità che presiedono al destino dell'uomo. La prima filava il filo della vita, la seconda dispensava i destini, assegnandone uno a ogni individuo stabilendone anche la durata, e la terza, l'inesorabile, tagliava il filo della vita al momento stabilito. Le loro decisioni erano immutabili, neppure gli dèi potevano cambiarle.
Venivano chiamate anche Fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato. Le Parche appaiono anche nel film d'animazione Disney "Hercules" sotto forma di orribili vecchie. Esse possiedono un occhio per vedere passato, presente e futuro e un paio di forbici per tagliare il filo della vita esattamente come le Parche mitologiche.

Idra di Lerna
Il mito narra che l'Idra, che viveva nei pressi di Lerna, fu ucciso da Ercole durante la seconda delle sue fatiche. Non fu un'impresa facile: trovò l'orrenda belva mentre digeriva il suo pasto nella caverna e le tagliò tutte le teste. Per non cadere preda del suo fiato tremendo Ercole trattenne il respiro. Scoprì però che dal moncherino di ogni testa tagliata ne spuntavano istantaneamente altre due. Ebbe quindi un'illuminazione, e chiese aiuto al nipote Iolao: mentre Ercole tagliava le teste, Iolao dava fuoco al sangue della ferita, cicatrizzandola in modo che le teste non potessero ricrescere. L'ultima testa tuttavia era immortale e non servì nemmeno il suo nuovo stratagemma. Allora seppellì la testa e il corpo sotto un masso enorme.
Ercole bagnò la punta delle frecce nel sangue dell'idra, altamente velenoso, per rendere le ferite inflitte da esse inguaribili. Un'accidentale puntura con una di tali frecce provocò atroci sofferenze a Chirone, centauro amico e insegnante di Ercole, che essendo immortale non poteva morire e, per porre fine al tormento, donò la propria immortalità a Prometeo.


Mito delle metà, Platone
Platone narra nel mito dell’Androgino, contenuto nel Simposio, il motivo della ricerca di una persona con cui stare tutta la vita.
Vi era infatti un tempo in cui esistevano tre generi: Maschio, Femmina e Androgino, che aveva entrambi i connotati. Aveva una forma rotonda, perfetta, quattro gambe e quattro braccia e due teste. La spiegazione per questi tre generi era che il maschio discendeva dal sole, la femmina dalla terra e l’androgino dalla luna, che partecipa sia all’Idea del sole che della luna. L’androgino era felice, poiché completo.
Ma Zeus e gli Dei erano gelosi della loro felicità, e si riunirono a consiglio: non potendo annientarli come avevano fatto con i giganti, né lasciarli vivere a quel modo, Zeus decise di spaccarli in due. Avrebbero camminato eretti, su due gambe.
Ma quando l’organismo umano fu diviso in due, ciascuna metà cercava la propria e cercavano di tornare di nuovo insieme. E quando una metà moriva e l’altra restava in vita, questa ne cercava un’altra simile. Ma morivano così di fame e accidia.
Zeus allora, impietositosi, trasferì i loro genitali sul davanti, così da costituire per loro mezzo il processo di procreazione. In questo modo una volta appagati gli uomini sarebbero tornati al lavoro, permettendo quindi la sopravvivenza.
Ognuno di noi così è una metà dell’uomo tagliato. O della donna tagliata